• "Culicidae (Zanzara)"
  • "Musca Domestica (Mosca)"
  • "Siphonaptera (Pulce)"
  • "Pidocchio"

DISINFESTAZIONI CONTRO INSETTI VOLANTI E STRISCIANTI

  • “Mosche”
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Thereva plebea (stiletto fly- maschio e femmina)          Musca domestica (mosca domestica)

Letame in fermentazione, feci umane e qualsiasi deposito di sostanze organiche in decomposizione sono alimento e ambiente preferito.
L’adulto si nutre di ogni sostanza liquida o semiliquida che possa raggiungere: dal liquame colante o marcescente di qualsiasi derrata di origine vegetale o animale fresca o in decomposizione (frutta, ortaggi, carni, ecc.), agli escrementi, gocce di acqua o liquidi zuccherini (latte, marmellate, miele).

La mosca risulta particolarmente pericolosa come trasportatore di germi delle più svariate malattie (batteri patogeni, uova di parassiti, protozoi – dissenteria, diarrea, febbre tifoidea) ai cibi destinati all’uomo e all’uomo stesso, per contatto, alimentazione o feci.

  •  “Zanzare”

L’ematofagia solitamente è la caratteristica principale delle zanzare ( Culicidae ) femmine, poiché assume un ruolo fisiologico che nasce dall’esigenza di nutrire e fornire l'apporto proteico necessario al completamento della maturazione delle uova. Per tale ragione è attribuito ai Culicidi una posizione di primaria importanza sotto l'aspetto medico-sanitario per la trasmissione di agenti patogeni.

Il ciclo delle zanzare può essere, secondo la specie e l'ambiente, univoltino (una sola generazione l'anno) o multivoltino (con più generazioni).

Lo sviluppo postembrionale si svolge attraverso quattro stadi di larva e uno di pupa. L'intera fase di sviluppo si svolge nell'acqua, in un intervallo di tempo di durata subordinata alle condizioni climatiche, soprattutto la temperatura, e all'eventuale attraversamento di una fase di quiescenza invernale. In estate lo sviluppo delle larve può completarsi in pochi giorni.

La durata di vita degli adulti è variabile, ma caratterizzata da una maggiore longevità delle femmine. In genere i maschi hanno una vita di 10-15 giorni, mentre le femmine vivono per un periodo variabile da un mese (nelle generazioni estive) a 4-5 mesi (nel caso di femmine svernanti).

I meccanismi di attrazione della specie umana nei confronti delle zanzare è alquanto complesso ed è tuttora oggetto di studio. Essenzialmente interferiscono in tal senso la temperatura della pelle (optimum a 34 °C), il colore della pelle e l’emissione di sostanze volatili presenti nel sudore e nel sebo.

È stato inoltre riscontrato che le zanzare rilasciano, sull'ospite, feromoni di aggregazione che hanno effetto di attrazione su altre femmine; in altri termini, le femmine marcano l'ospite che hanno aggredito lasciando sostanze attrattive che attirano altre femmine.

La saliva della zanzara, invece, ha una funzione anticoagulante e anestetizzante ma soprattutto svolge un effetto rubefacente, in quanto stimola un aumento del flusso sanguigno nel capillare. Lo scopo biologico sarebbe quello di ridurre i tempi di svolgimento della suzione e permettere perciò alla zanzara di completare il pasto prima della reazione della vittima.

L'habitat delle zanzare, nello stadio giovanile, è in generale rappresentato da acque stagnanti di varia estensione e profondità, dai fitotelmi alle piccole pozze temporanee, all'acqua piovana raccolta da particolari conformazioni di manufatti di varia natura, fino alle grandi aree umide delle zone interne o costiere (stagni, paludi, foci, ecc.).

  • “ Vespe e Calabroni”

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(Vespa)                                                    (Calabrone)

I Vespidi (Vespidae), comunemente noti come vespe , sono una famiglia di insetti sociali dell'ordine degliImenotteri.

Si distinguono per avere gli occhi composti a forma di rene ricurvo. Lunghi da 1 a 5 cm, i vespidi hanno corpo bruno o nero a strisce gialle o variamente colorato nelle specie di paesi tropicali . Le vespe sono insetti sociali: le loro

società comprendono femmine sterili, operaie, ed una o più femmine fertili dette regine. I maschi appaiono solo nel periodo riproduttivo.

I nidi possono essere più o meno complessi e sempre costituiti di un materiale simile al cartone che viene creato impastando del legno con la saliva (da qui il soprannome di vespe cartonaie) e sono posti su rami, rocce, cavità dei tronchi oppure sottoterra, e sono divisi in cellette esagonali con apertura inferiore. Il numero di componenti di una società può andare da alcune decine a più di 100.000 individui come nel caso di certe specie tropicali.
Gli adulti delle vespe si cibano di nettare dei fiori ma predano piccoli insetti per integrare la dieta delle larve che allevano nel nido. Le femmine sono dotate di un aculeo velenoso che utilizzano esclusivamente per difesa e la puntura è dolorosa, in alcuni casi pericolosa perché potenziale scatenante di forme allergiche.

In tal senso, la vespa più pericolosa è spesso considerata il “Calabrone” , anche se recenti studi sembrano dimostrare che questa specie non sia in realtà particolarmente aggressiva verso gli esseri umani.
Il calabrone "Vespa crabro” è il più grossoVespide europeo.

L'adulto è glabro, di colore bruno rossiccio con macchie e strisce gialle, di estensione variabile a secondo della sottospecie.
I calabroni vivono in nidi esternamente a forma di sfera, costruiti con legno impastato alla loro saliva. Le colonie sono costituite da circa 30-40 esemplari. Pur essendo un insetto prevalentemente diurno, il calabrone svolge anche attività parzialmente notturna e lo si può trovare attivo anche in autunno inoltrato.
Nei confronti dell'uomo è tendenzialmente indifferente (a differenza della vespa comune, per esempio, che spinta da curiosità può ronzare intorno, aumentando di fatto le possibilità di puntura); tuttavia, se si può sostare vicino un albero da frutta in presenza di calabroni con una certa tranquillità, questi insetti possono diventare molto aggressivi e vendicativi se provocati o in vicinanza del nido.
Gli individui di genere femminile sono dotati di pungiglione, le cui punture (conseguenti a una reazione difensiva dell'animale) possono essere molto dolorose per gli esseri umani. Come nel caso di vespe e api, il veleno inoculato ha effetti solo locali e transitori per la maggior parte delle persone, ma può provocare nei soggetti allergici reazioni anafilattiche anche gravi (talvolta mortali).

  • “Acari”

Gli acari che vivono, come parassiti o come saprofiti, su altri esseri viventi sono parecchi. Gli ospiti possono essere innumerevoli, dagli insetti, come api, formiche, mosche, ai mammiferi, finanche

all'uomo: ricordiamo l’acaro della scabbia (Sarcoptes scabiei), l'acaro della mietitura (Trombicula autumnalis) che provoca l'eritema autunnale e il più innocuo Demodex folliculorum.
Nelle nostre case infine abitano minuscoli inquilini: sono gli acari della polvere, ragnetti dal corpo globoso ricoperto di setole.
Gli acari possono essere causa di reazioni allergiche di varia entità (rinite, asma, dermatiti). Spesso ci si accorge dell'insorgere di forti infestazioni all’aggravarsi di tali reazioni allergiche. Ciò di solito coincide con la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno; si creano infatti le condizioni ottimali per lo sviluppo degli acari della polvere, cioè un'elevata umidità ambientale ed una buona dose di caldo (20-25°C). Inoltre, ambienti caldo-umidi possono incrementare la presenza di muffe e spore fungine: base alimentare di alcuni acari Glicifagidi. Rappresentanti della famiglia degli Acaridi si possono reperire nella polvere, ma in misura limitata, prediligendo come habitat le derrate alimentari.

 

  • “Formiche”

 

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Le formiche sono, insieme alle api , i più noti fra gli insetti sociali . La loro organizzazione è ben nota e molto efficiente. Esse possono essere onnivore, frugivore o carnivore. La struttura del "nido" (formicaio), varia notevolmente in relazione al materiale che trovano e al clima di un determinato ambiente. Generalmente le operaie delle formiche hanno dimensioni variabili da 1 a circa 30 mm, mentre le femmine feconde (le cosiddette regine) sono più grandi delle operaie sterili e in alcune specie possono raggiungere anche i 6 cm.

  • “Pesciolini d’argento o lepisme”

 

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Le Lepisme comunemente chiamate pesciolini d’argento vivono nelle abitazioni e nei magazzini a spese di libri, carta, tappeti, stoffe, sostanza amilacee e zuccherine. Attive di notte attaccano dalla carta da parati alla colla di libri rilegati, da quadri a pelli.

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La Lepisma saccarina si rinviene in ambienti con umidità elevata, appartamenti, magazzini e biblioteche; è ricoperta di squame argentate.

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La Thermobia domestica predilige ambienti più riscaldati come le cucine, ristoranti, forni di cottura; è ricoperta di squame più scure ed antenne e cerchi più lunghi.

Il pesciolino d'argento (Lepisma saccharina) è un lucifugo, veloce e privo di ali; è sinantropico, ovvero lo si trova nelle abitazioni umane, ed è molto diffuso. L'aspetto del corpo dell'insetto, argenteo e oblungo, giustifica il suo nome comune. Il nome scientifico, invece, è legato al fatto che questo insetto si nutre di carboidrati come lo o gli.
Il corpo del pesciolino d'argento è allungato e sottile.

A seconda delle condizioni di vita, un pesciolino d'argento può vivere da due a otto anni. I pesciolini d'argento non possono riprodursi in ambienti freddi e secchi.
Il cibo preferito del pesciolino d'argento sono le sostanze che contengono amido o polisaccaridi come la destrina usata negli adesivi: l'insetto ama quindi la colla, le legature dei libri, le foto, i francobolli, lo zucchero, i capelli, la forfora e la polvere. Non disdegna neppure cotone,lino, seta, insetti morti o persino la sua stessa exuvia (la pelle persa nella muta). In caso non trovi altro cibo, il pesciolino d'argento può arrivare a rovinare capi in pelle (cinture, scarpe) o indumenti in fibra sintetica. Tuttavia, può restare senza cibo per mesi senza soffrirne.
I pesciolini d'argento sono piuttosto comuni nelle dimore umane. Si trovano spesso, fra l'altro, sotto i frigoriferi, nei bagni ben riscaldati, nelle fessure e nelle crepe delle tegole. Amano rosicchiare libri, tappezzerie e tessuti.

 

  • “Pulci, Pidocchi e Parassiti dell’ uomo”                                                                                                            ..\Documenti\Immagini\imagesCA23QSQ6.jpg                           ..\Documenti\Immagini\pulce_ciclo.gif  

Sifonatteri (Siphonaptera), o afanitteri (Aphaniptera)

Le pulci sono parassiti esterni ematofagi: si nutrono del sangue di e uccelli. Fra le specie di pulci più comuni si possono citare il parassita del gatto, il parassita del cane, il parassita dell'uomo e il parassiti del ratto.

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Ctenocephalides felis                       Ctenocephalides canis                Larva di pulce del ratto
(pulce del gatto)                             (pulce del cane)
Le pulci hanno un ciclo di vita completo che comprende le fasi di uovo, larva, pupa e adulto. La trasformazione da uovo a adulto richiede un tempo variabile da due settimane a otto mesi, in funzione delle condizioni climatiche, dalla disponibilità di cibo e dalla specie.

La femmina depone circa 15-20 uova al giorno, in genere subito dopo essersi nutrita. Le uova vengono deposte sull'ospite. Possono fare da ospite un grandissimo numero di mammiferi (incluso l'uomo) e di uccelli. Le uova, deposte sulla peluria o su penne e piume, possono facilmente cadere e diffondersi nell'ambiente, specialmente nel luogo dove l'ospite si riposa, dorme o nidifica.
Le uova si schiudono in un tempo compreso fra due giorni e due settimane. Nelle abitazioni umane infestate, le larve possono trovarsi nelle crepe dei pavimenti, sotto i bordi dei tappeti, nei letti; all'aperto, la sabbia è uno degli habitat preferiti.

Le pulci vengono spesso confuse con i diversi ”pidocchi”, anch'essi insetti atteri e parassiti dell'uomo e di molti altri mammiferi e uccelli.

 

  Anoplura o Siphunculata                   Pediculus Humanus               Phthirus pubis      
(pidocchio dell’uomo)                         (pidocchio del corpo)             (piattola)
..\Documenti\Immagini\250px-Pediculus_humanus_var_capitis.jpg                 ..\Documenti\Immagini\230px-Body_lice.jpg                ..\Documenti\Immagini\230px-Pthius_pubis_-_crab_louse.jpg

 

Le specie di pidocchi che vivono su altre parti del corpo umano sono il pidocchio del corpo “Pediculus humanus humanus o corporis” e il pidocchio del pube o piattola “Phthirus pubis”.

Gli Anopluri succhiano sangue prelevandolo dal lume dei vasi, in cui iniettano saliva che contiene un enzima anticoalgulante; sono dotati di endosimbiosi batterica con presenza di mecetociti nelle pareti intestinali o addirittura di micetomi siti nella cavità del corpo. (con gli escrementi spesso vengono espulsi microrganismi patogeni). Possono trasmettere agenti eziologici di parecchi morbi e riuscire nocivi e pericolosi. Queste infezioni sono in generale provocate dallo schiacciamento sulla pelle degli insetti e attraverso le lesioni che il paziente si provoca grattandosi, ovvero per mezzo di escrementi secchi dei pidocchi portati in un modo o nell'altro a contatto con le mucose. I Pidocchi però si contaminano succhiando sangue da soggetti ammalati.

 

  • “Tarli”

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Anobium punctatum
(Tarlo del legno)

È un insetto che si nutre della polpa del legno. La sua disposizione xilofaga è infatti all'origine del più comune appellativo di Tarlo del legno, o anche Tarlo dei mobili. Appartiene all'ordine dei coleotteri. Di forma cilindrica, elitre marrone scuro. Raggiunge una lunghezza che varia tra i 3 e i 5 mm.

Gli esemplari femmina depongono le uova (tra le 20 e le 60) nelle piccole fessure del legno. Alla schiusura delle uova,  le larve appena schiuse penetrano all'interno scavando gallerie, dove rimangono fino a metamorfosi completa, momento in cui fuoriesce dal legno per sfarfallare all'esterno, lasciando dei caratteristici fori indicativi del suo passaggio.

La presenza dei fori sulla superficie legnosa è indicativa quindi di uno sviluppo già terminato. All'interno del legno restano infatti soltanto le gallerie vuote, gallerie che rappresentano una grave minaccia sia per la salute di fusti vivi che per l'integrità della mobilia d'appartamento, in quanto compromettono le funzioni vitali nei primi e la stabilità e robustezza nella seconda.

Le larve presentano colore bianco e corpo molle e una forma quasi scarabeiforme. Si nutrono di cellulosa, emicellulosa e lignina; sostanze organiche molto complesse digeribili grazie a particolari enzimi molto potenti. L'incubazione all'interno del legno può durare anche più di 3-4 anni.
In generale la femmina  predilige deporre le uova nel legno situato in ambienti domestici perché questo è di più facile digeribilità e lontano da condizioni atmosferiche sfavorevoli.
Il materiale legnoso levigato o trattato con smalti, resine e vernici risulta inattaccabile da questa specie.

 

 

 

 

  • “Tarme”

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Tintola bisselliella    (Tarma o camola)

Tarma è il nome comunemente utilizzato per indicare alcune specie di lepidotteri le cui larve si nutrono di tessuti come lana, seta ed anche cotone, oltre ad altre tipologie di sostanze contenenti cheratina.

Il bruco (larva) della tarma è conosciuto come un grave infestante. Può trarre il suo nutrimento non solo dai tessuti - in particolare lana - ma anche, come la maggior parte dei bruchi, da molte altre fonti. Le tarme si nutrono di "tessuti e fibre naturali; hanno la capacità di trasformare la cheratina, proteina presente in capelli, peli e lana, in cibo. Le tarme preferiscono i tessuti sporchi e sono particolarmente attratte dai tappeti e dai vestiti che contengono sudore umano e residui di altri liquidi. Sono attratte in questi casi non tanto dal cibo ma dall'umidità.

Dalle uova escono larve, che cominciano a nutrirsi, si impupano ed escono sotto forma di adulti. Gli adulti non mangiano: i maschi adulti cercano le femmine e le femmine adulte cercano posti dove deporre le uova. Una volta terminata la riproduzione, muoiono.
Contrariamente a quello che comunemente si crede, sono le larve le uniche responsabili di questo, poiché passano la loro vita a mangiare e alla ricerca di cibo. Sia adulti che larve preferiscono luoghi scarsamente illuminati. Preferiscono ambienti umidi, ma in condizioni di scarsa umidità si sviluppano lentamente.

  • “Termiti”

     Isoptera

Gli Isotteri o termiti “Isoptera” sono un ordine di insetti terrestri, sociali, di piccole o medie dimensioni. Sono insetti alati, meiotteri o atteri, con ivree di colori uniformi, pallidi o poco vivaci, e con esoscheletro di solito di debole o mediocre consistenza.
Le termiti sono organismi xilofagi (cioè divorano legno); la loro importanza ecologica dipende dal fatto che l’equivalente di un terzo di tutta la materia prodotta ogni anno dalle piante viene divorata da loro.

Con le loro robuste mandibole esse frantumano la massa legnosa e se ne nutrono; inoltre l’alimento viene distribuito tra gli individui della colonia mediante il rigurgito bocca a bocca (trofallassi oro-orale), o anche mediante trofallassi oro-anale.
In base alla localizzazione del nido, le Tèrmiti sono distinte in terricole, lignicole ed arboricole.
I nidi delle Térmiti variano molto come ubicazione, materiali da costruzione, architettura, complessità, ecc. Tutti però richiedono determinate condizioni (alto grado igrometrico, elevato tenore di anidride carbonica, oscurità assoluta) che costituiscono il microclima caratteristico. Fatte salve le proporzioni, neppure l'uomo può competere con le Térmiti per la grandiosità dei lavori edilizi.

 

  • “Zecche”

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Ixodida femmina                                                        Ixodida maschio

Argas reflexus
Argasidae:Questa specie, lunga sino a 1 cm, è un parassita dei piccioni, ma   spesso si rinviene anche nelle abitazioni e può pungere l'uomo.

 

Argas reflexus  (zecca dei piccioni)

 

Rhipicephalus sanguineus
Ixodidae : Può essere vettore di gravi malattie.

 

Rhipicephalus sanguineus
(machio e femmina di zecca del cane)

Le zecche sono parassiti ematofagi di molti animali e anche dell'uomo, e possono essere pericolosi agenti di trasmissione di malattie infettive.
Le specie più note sono la zecca del bosco e la zecca del cane, lunghe più o meno 1-2 mm negli stadi giovanili, ma anche più di un centimetro nello stadio adulto.
Le zecche sono vettori di diverse malattie, sia dell'uomo che degli animali.
La piroplasmosi, o babesiosi, è causata da un protozoo che, iniettato dalla zecca tramite la saliva, si localizza nei globuli rossi invadendoli e distruggendoli provocando ittero, febbre ed emoglobinuria.

La rickettsiosi, o febbre bottonosa, il cui agente è Rickettsia conori e il cui vettore è la zecca del cane. Questa malattia provocafebbre, cefalea, artralgia ed una tipica eruzione esantematica localizzata sugli arti e sul tronco.
La specie Ixodes ricinus (Fam. Ixodidae) può trasmettere:

  • la malattia di Lyme (o morbo di Lyme o Borreliosi), della quale è stato descritto il primo caso italiano nel 1985,
  • l'encefalite trasmessa da zecche (o TBE),
  • la febbre Q
  • la tularemia.

 

MODALITA’ OPERATIVE :

Il servizio viene espletato con delle tecniche particolari che necessitano di personale tecnico e operativo qualificato ed in funzione delle diverse modalita' operative vengono usate varie attrezzature idonee all' erogazione e/o applicazione dei vari prodotti disinfestanti. La disinfestazione puo' infatti essere effettuata in diversi modi :

  • per irrorazione di prodotto liquido o in polvere;
  •  per fumigazione;
  • per collocazione di trappole collanti a base di feromoni;
  •  per collocazione di trappole a luce uv  periodicamente monitorate.

ATTREZZATURE
Termonebbiogeni - atomizzatori - nebulizzatori elettrici - pompe a zaino  - trappole collanti con feromoni - trappole a luce uv, etc.

PRODOTTI  UTILIZZATI

PRESIDI MEDICO CHIRURGICI REGOLAMENTE REGISTRATI DAL MINISTERO DELLA SALUTE.
INSETTICIDI RESIDUALI E NON, POLIVALENTI ED ABBATTENTI A BASE DI CIPERMETRINA, DELTAMETRINA, TETRAMETRINA, CLORPIRIFOS, ETC.  
FORNITORI: MIDA, COLKIM, ORMA, INDIA, EKOMMERCE.

 

 

MediterraneaEkoservice S.r.l. - Via Carnazza, 75 95030 tremestieri Etneo (CT) P.iva 05144000873