LOTTA ALLA PROCESSIONARIA
LOTTA ALLA PROCESSIONARIA
La processionaria è un parassita di cui esistono circa 40 specie differenti.
Questo parassita oltre che mettere a repentaglio la sopravvivenza di varie specie arboree, risulta anche essere molto pericoloso per l’uomo e gli altri animali.
Infatti, loro particolare caratteristica sono i peli urticanti dell'insetto allo stato larvale.
MODALITÀ OPERATIVE
Il servizio viene espletato da personale tecnico e operativo qualificato con diverse metodologie a seconda del caso e dell’estensione dell’infestazione:
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Distruzione meccanica dei nidi:
La lotta meccanica consiste nel togliere manualmente dalla pianta infestata i nidi di processionaria e tale operazione viene svolta solitamente in inverno, prima che le larve siano uscite dal nido.
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Lotta microbiologica:
La lotta microbiologica è attualmente il metodo di intervento più utilizzato e consiste nell'impiego dell'insetticida biologico Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk), propagato attraverso l’ausilio di atomizzatori elettrici. Il Bacillus thuringiensis è un batterio che paralizza la larva danneggiandone i centri nervosi. Tale insetticida colpisce solo alcuni lepidotteri, dunque non risulta pericoloso per la biodiversità della zona in cui il trattamento viene effettuato.
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Trappole ai feromoni (o ferormoni):
I ferormoni sono sostanze chimiche rilasciate dalla femmina per attirare il maschio durante il periodo dell'accoppiamento. Disporre di trappole ai ferormoni può essere utile per monitorare la diffusione delle falene di processionaria e per confondere le falene maschio nella ricerca della femmina.
Evitando l’incontro tra i sessi si evita la fecondazione e quindi la formazione di una nuova generazione di insetti defogliatori.
Il periodo migliore per posizionare i diffusori di feromoni è il mese di giugno, quando riprendono gli sfarfallamenti degli adulti di processionaria.
I feromoni sono sostanze innocue nei confronti dell’uomo e degli animali ed il loro impiego non ha alcun effetto sull’ambiente.
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Trappole meccaniche:
Le trappole meccaniche, disposte sui tronchi dei pini infestati, sfruttano l'idea di poter invischiare il fastidioso insetto con della particolare colla durante la "processione" delle larve.